IL COLORE BIANCO

TITOLO
Il colore bianco

REGIA
Giorgio Barberio Corsetti

CAST
ATTORI: Filippo Timi, Emanuela Guaiana, Federica Santoro, Fortunato Cerlino, Peppino Mazzotta – DANZATORI: Claire Laureau, Luca Alberti, François Brice, Peter Jasko, Andrej Petrovic,  Mitsiko Shimura – ACROBATI:  Virginie Fremaux, Sophie Kantorowicz, Diane Vaicle, Julien Lambert, Xavier Martin, Fury Benaji Mohamed,  Axel Minaret, Kiluangi Rung – MUSICISTI: Gianfranco Tedeschi contrabbasso, Daniela Cattivelli live electronics e sassofono

ANNO
2006

PRODUZIONE
Città di Torino – Torinodanza e -Teatro Regio di Torino

INFORMAZIONI
Spettacolo per le olimpiadi della Cultura – Torino 2006 nato dall’idea di di Giorgio Barberio Corsetti e Fatou Traoré con il contributo drammaturgico di Edoardo Albinati. Spettacolo di teatro, danza e arti circensi ispirato ai racconti mitici del nord scritti del poeta di corte islandese Snorri Sturluson, vissuto intorno alla seconda metà del dodicesimo secolo. La sua opera maggiore, L’Edda (gli storici spiegano che il nome vuol dire sia “ava”, sia “canto”), raccoglie le storie e gli enigmi della mitologia nordica, in un racconto che assume anche i significati di un’iniziazione. Un mondo magico fatto di divinità, giganti, lupi, traditori e sfide, che arriverà a influenzare neltempo anche l’opera di Wagner e di Tolkien; un mondo raccontato con la sapienza di un grande narratore, tanto che José Luis Borges, profondo conoscitore della cultura islandese medievale, definì Sturluson come un sorta di precursore di Flaubert.

NOTE SULLO SPETTACOLO: Il mondo della mitologia nordica è fluido come l’oceano e popolato da figure indimenticabili, fissate nell’atto di compiere imprese ora eroiche, ora decisamente comiche, tutte accomunate dal gusto dell’eccesso. Lo spirito della sfida spinge i personaggi a misurarsi con le forze più oscure e indicibili della terra: dèi, giganti, nani, animali immensi abitano un mondo ancora in formazione ma già avviato verso un tramonto che emette bagliori spettacolari. Questo universo leggendario è già, di per sè, un teatro: un palcoscenico dove si scatenano in ogni direzione le energie della danza, della simulazione, dell’artificio, della schermaglia verbale, dell’acrobazia. Si fugge e ci si insegue senza sosta. Stagliati come scuri profili nel bianco delle lunghe notti estive nordiche, o come bianche figure nelle corte e buie giornate invernali, gli dèi combattono con i giganti fino alla catastrofe finale, alla loro distruzione. I principi vitali, la natura, i colori sono l’essenza di queste divinità violente ed eccessive. Figure dell’anima che hanno a che fare con l’azione, la conquista, l’irrequietezza, la minaccia, la sfida, la fertilità, la quiete. I duellanti sanno di doversi affrontare ricorrendo a tutti gli espedienti fisici e mentali, usando forza, agilità e astuzia. La messa in scena dello spettacolo sfrutta i materiali e le risorse tecnologiche più disparate: ferro, cemento, cavi d’acciaio, proiezioni video, altalene vertiginose e trapezi, la pesantezza e la leggerezza, mescolando i linguaggi e le forme espressive. E lo spazio viene percorso, attraversato e trafitto in tutte le direzioni, nell’alto e nel basso, nella lunghezza e nella distanza, sino all’orizzonte della terra. Un orizzonte arcaico che finisce singolarmente per coincidere con una visione assolutamente contemporanea, quella di una metropoli di oggi, e lo sguardo è quello di un vagabondo urbano che attraversa un paesaggio denso di pericoli e meraviglie, di immagini crudeli ed illusioni. Una qualche periferia remota delle nostre città, un mondo moderno senza Storia, bloccato nella ripetizione fino alla catastrofe finale. Lo spettacolo dà vita a suggestive immagini in una succesione di quadri fatti di corpi, brandelli di testo, prodezze acrobatiche, voli e cadute, danze sfrenate, battaglie emomenti di calma, in attesa dell’impresa successiva. Con un linguaggio in equilibrio tra il teatro, la danza, l’acrobazia, la musica e il canto, per un racconto sincopato, netto, rapido, scolpito nei corpi e nello spirito dei 19 interpreti, tra attori, danzatori ed acrobati.